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AREE TEMATICHE

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ansia e attacchi di panico

ANSIA E ATTACCHI DI PANICO

I termini “attacco di ansia” e “attacco di panico” sono spesso utilizzati in maniera interscambiabile ma hanno caratteristiche e manifestazioni differenti.

L’attacco di panico si caratterizza per essere improvviso, intenso ed incontrollato con un’insorgenza immediata e una remissione altrettanto immediata.  Il panico è una sensazione fisica molto forte solitamente espressa con  frasi tipo “mi sento come morire, il cuore mi esce dal petto, mi manca il respiro” e alcuni dei sintomi fisici sono la tachicardia, la sudorazione, il fiato corto, la sensazione di confusione, la sudorazione, il formicolio agli arti.

Il panico giunge a ciel sereno, apparentemente, mentre magari siamo al supermercato o a passeggio con una persona amica. Questo accade perché nel nostro cervello c’è un centro che si chiama amigdala in cui vengono immagazzinate esperienze, ricordi ma che a sua volta sono collegati a emozioni di cui magari non siamo consapevoli e che possono riaffiorare facendoci sentire inspiegabilmente in pericolo.
L’ ansia ha alcune caratteristiche simili come l’agitazione, la preoccupazione ma si differenzia in quanto si manifesta come una preoccupazione costante o stato di allerta anche in situazioni in cui non dobbiamo aspettarci nulla.
L’ansia non ha picchi e può durare per tutto l’arco della giornata o comunque per più ore consecutive e portare con sé un chiodo fisso in testa che porta a pensare sempre alla stessa cosa come in un loop (overthinking) e a rimuginare. Spesso il corpo ne risente e si manifesta con problemi gastrointestinali, nodo allo stomaco o groppo in gola. L’attacco di ansia rappresenta un conflitto interno che ci fa sentire bloccati o intrappolati.
Quando il panico o l’ ansia persistono noi non riusciamo più a guardare la vita con la stessa rilassatezza e con la giusta dose di preoccupazione che ci permetta di evitare i pericoli reali. Uno degli approcci per superare l’ansia è quello della Mindfulness che ci insegna a restare centrati nel presente e non attaccarsi a pensieri o preoccupazioni future che non sappiamo se avverranno e che non possiamo controllare.

disturbi del sonno
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Tra i disturbi del sonno quello più frequente è l’insonnia.
L’insonnia può manifestarsi come difficoltà ad addormentarsi, sonno disturbato da frequenti risvegli, risveglio precoce al mattino con conseguente difficoltà a riaddormentarsi.
L’alterazione del sonno se persiste può comportare forti disagi tanto da compromettere le normali abitudini di vita, portando a maggiore affaticabilità, senso generale di malessere spesso associato ad un tono dell’

DISTURBI DEL SONNO

umore alterato e una maggiore irritabilità, diminuzione della capacità di concentrazione con un possibile peggioramento nel rendimento sociale e lavorativo oppure sintomi fisici, quali mal di testa, sintomi gastrointestinali. 
Spesso si crea una sorta di circolo vizioso per cui le preoccupazioni e ruminazioni legate al non riuscire a dormire e agli effetti di una notte insonne sulle attività del giorno dopo alimentano l’ansia e provocano un’attivazione del sistema nervoso che rende a sua volta difficile il sonno. Il supporto psicologico ha quindi l’obiettivo di lavorare su eventuali stati ansiosi che contribuiscono all’insonnia o definire nuove abitudini di riposo e ristabilire una routine positiva anche attraverso l’utilizzo di tecniche di rilassamento.

difficoltà relazionali
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Le relazioni tra persone sono una delle basi della vita di ciascuno di noi e la loro qualità è determinante per il nostro benessere. Ed è importante perciò riuscire a viverle con serenità. Tuttavia per alcune persone i rapporti interpersonali possono essere troppo spesso fonte di sofferenza. Può accadere ad esempio, che si provi un forte senso di inadeguatezza che conduce ad isolarsi dagli altri, oppure che si provi un costante senso di colpa che conduce ad essere eccessivamente disponibili ed accondiscendenti con

DIFFICOLTÀ RELAZIONALI

gli altri, mettendo sempre al primo posto il loro bisogni prima dei propri, oppure, l’essere eccessivamente sensibili alla critica che porta ad una diffidenza ingiustificata verso le relazioni o ancora, avere delle aspettative idealizzate di quello che una relazione può offrire e rimanere costantemente delusi da esse.
Tra le cause più comuni dietro la difficoltà da parte di una persona nell’entrare in relazione con gli altri vi sono possibili traumi o episodi spiacevoli avvenuti in passato che non hanno permesso alla persona di sviluppare una buona capacità di entrare in empatia con il prossimo, o difficoltà nel manifestare l’affetto e le emozioni o mettendo in atto comportamenti controproducenti per il mantenimento di una relazione.
Chi ha problemi nel relazionarsi con il prossimo spesso avverte la paura di ricevere un giudizio negativo, ciò è vero soprattutto in ambito sentimentale, quando la paura di un rifiuto produce una sorta di immobilismo e chiusura verso la conoscenza di nuove persone, ma anche in ambito lavorativo, dove la paura di sbagliare può essere un limite verso un avanzamento di carriera e una promozione.

dipendenza affettiva
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La dipendenza affettiva o “love addiction” è un comportamento disfunzionale che spinge il dipendente affettivo a instaurare un attaccamento morboso verso una persona (relazione sentimentale ma anche di amicizia), anche “quando la relazione con quella persona mette a repentaglio il nostro benessere emotivo, e forse anche la nostra salute e la nostra sicurezza.” La dipendenza affettiva fa si che la persona amata venga messa al centro del proprio universo, nella continua ricerca di essere indispensabili e dedicandosi a lei con assoluta dedizione.

DIPENDENZA AFFETTIVA

Così, anche un piccolo o breve allontanamento viene vissuto come rischio di essere abbandonati. La dipendenza non è qualcosa di per sé patologico: non a caso, l’uomo nasce dipendente dalle cure di qualcun altro e si è evoluto come specie all’interno di un gruppo. Ma la dipendenza può diventare un problema quando diventa una modalità disfunzionale di stare in relazione con l’altro, quando porta ad una sofferenza e non ad una crescita. La dipendenza affettiva è una dipendenza emotiva che non riguarda solo le relazioni amorose, ma può caratterizzare anche un rapporto di amicizia o un legame familiare (per esempio, si può sperimentare una dipendenza dalla propria madre anche in età adulta). 
Un percorso di psicoterapia può aiutare la persona a riconoscere i comportamenti disfunzionali e le relazioni nocive, imparare ad esprimere i propri bisogni dandogli la giusta importanza, rinforzare la propria autostima e le credenze personali affrontando anche la paura della solitudine o del rifiuto.

elaborazioe del lutto
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Il termine “lutto” significa “piangere” e rappresenta lo stato d'animo che si vive in seguito alla perdita di qualcosa o qualcuno che ci è caro. Si parla di lutto in riferimento alla morte di una persona cara o di un animale, ma anche in seguito ad una separazione o ad un abbandono.
Elaborare un lutto significa affrontare, sia dal punto di vista emotivo che cognitivo, tutte le emozioni e i pensieri che ci travolgono a seguito di una perdita. Questo ci permette di andare avanti, non dimenticare il dolore ma accettarlo, così che nel tempo diventerà più dolce e ci permetterà di mantenere vivi i ricordi positivi legati a quella persona o situazione.

ELABORAZIONE DEL LUTTO

Non si tratta di un processo lineare e pre-definito, ma di un processo che varia da persona a persona, sia in durata che in intensità; nonostante siano sono state individuate 5 fasi, non tutte le persone le vivono nella stessa maniera. La perdita di qualcosa o qualcuno che ci è caro implica anche una ristrutturazione della propria identità, proprio per questo richiede tempo e, a volte, è necessario essere accompagnati o trovare nuovi strumenti che la psicoterapia può fornire.

disturbi psicosomatici
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I disturbi psicosomatici sono la risposta fisica ad un disagio psicologico, i sintomi fisici sono quindi causati o influenzati da fattori psicologici. È importante sottolineare che i disturbi psicosomatici non sono immaginari o inventati, ma sono reali e possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita di una persona.
Questi disturbi possono manifestarsi in vari modi, come mal di testa, dolori muscolari, disturbi gastrointestinali, problemi cardiaci e dermatologici.

DISTURBI PSICOSOMATICI

Sebbene la causa esatta dei disturbi psicosomatici non sia completamente compresa, si ritiene che lo stress e l’ansia siano fattori chiave nella loro insorgenza. È infatti scientificamente provato che la mente e il corpo sono strettamente collegati e le emozioni negative possono scatenare una risposta infiammatoria nel corpo, intensificando il dolore fisico percepito. I disturbi psicosomatici possono essere trattati con un approccio multidisciplinare che coinvolge il trattamento sia della componente fisica che di quella mentale aiutando la persona a gestire in meglio le situazioni stressanti. Le tecniche di rilassamento, la meditazione, lo yoga e la respirazione profonda possono aiutare a ridurre l’ansia e promuovere il benessere generale
La psicoterapia può aiutare a identificare e affrontare i fattori di stress psicologico che contribuiscono ai sintomi fisici. La terapia farmacologica può essere utilizzata per alleviare i sintomi fisici, ma è importante affrontare anche la causa sottostante del disturbo.

maternità e psicologia perinatale
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Quando si parla di Psicologia Perinatale si intende il periodo che sta attorno alla nascita di un bebè, da quando una coppia sogna e progetta di concepire un figlio, passando per il momento del parto e arrivando ai primi 4 anni di vita. “Perinatale” significa infatti “intorno alla nascita”. Durante questo periodo lo psicologo può essere di sostegno per diversi aspetti legati ai cambiamenti che coinvolgono la coppia nel momento in cui si diventa genitori, a vissuti ed emozioni che riguardano la gravidanza e il post-partum o anche momenti di sofferenza nel caso di lutto perinatale.

MATERNITÀ E PSICOLOGIA PERINATALE

Diventare genitori comporta inevitabilmente un cambiamento, un arricchimento ma anche un modificarsi di ritmi abitudini e anche sensazioni nuove a volte contrastanti e costellate da dubbi, perchè non ci sono manuali che spieghino come fare i genitori ma solo genitori che fanno il meglio che possono ascoltandosi, facendosi domande e cercando risposte. Il sostegno e l’ascolto dello psicologo perinatale aiuta quindi i genitori ad essere consapevoli del proprio ruolo e ad assumerlo al meglio delle proprie possibilità. Sentirsi accompagnati in questo viaggio impegnativo che dura tutta la vita, la genitorialità, aiuta a non sentirsi abbandonati. Questo è il primo passo per promuovere la salute delle famiglie.

infertilità e PMA
infertilità e PMA

La diagnosi di infertilità e l'eventuale scelta di intraprendere un percorso di fecondazione assistita sono eventi che possono minare l'autostima e modificare la propria immagine di sé. La diagnosi di infertilità può essere vissuta come un lutto nel dover rinunciare al sogno dell'essere genitori o portare sentimenti di profonda tristezza, senso di colpa o perdita di autostima.

INFERTILITÀ E PMA

La decisione di fare affidamento alla medicina riproduttiva comporta un impatto psicologico sia sulla percezione del proprio corpo, sia nell’ambito relazionale della coppia. Dal punto di vista individuale il partner al quale è stata diagnosticata l’infertilità può anche sviluppare sentimenti di rabbia, tristezza o colpa nei confronti dell’altro. Inoltre, la decisione di far ricorso alla Pma si accompagna a un notevole carico di aspettative, ma al tempo stesso può essere anche fonte di profonda angoscia per l’incertezza del risultato. Per queste ragioni è necessario che questo percorso sia sempre accompagnato da un supporto psicologico che coinvolga entrambi i partner, sia per poter accettare l'infertilità sia per offrire sostegno durante il percorso di procreazione assistita, sia nell'eventualità di fallimento del trattamento.

psicoterapia di coppia
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Durante una seduta di psicoterapia di coppia, il consulente lascia la possibilità ai due membri della coppia di condividere e confrontarsi riguardo ad aspetti della vita insieme, fantasie, bisogni, emozioni, esigenze nuove o vecchie, nel rispetto dei tempi, spazi e individualità, propri e altrui. Analizzando la storia della coppia e della relazione, lo specialista può proporre idee e attività personalizzate sui bisogni specifici della coppia.

PSICOTERAPIA DI COPPIA

A cosa serve la terapia di coppia? Nella vita di coppia è naturale incorrere in conflitti, tensioni e momenti di allontanamento, ma quando la crisi diviene tanto profonda da mettere in discussione il legame, la coppia può rendersi conto della necessità di un intervento esterno per superare la crisi. L’obiettivo della terapia può essere sia di ristabilire equilibrio e serenità nella coppia sia portare la coppia a fare le proprie scelte di vita in modo consapevole. Per ristabilire equilibrio e armonia è necessario costruire una nuova storia con la coppia, ricercando significati diversi negli eventi e nei comportamenti reciproci, modificando le modalità in cui si comunica e conciliando l’individualità di ciascun partner con l’appartenenza alla stessa dimensione di coppia. Nel percorso il terapeuta non rappresenta un giudice chiamato a definire chi ha ragione o chi ha torto rispetto alle incomprensioni ma un mediatore che offre uno spazio neutro in cui poter imparare ad esprimere i propri bisogni e le proprie emozioni empatizzando con l’altro, riconoscendo che ognuno di noi si esprime e vive sensazioni differenti.


“Se incontrarsi resta una magia, è non perdersi la vera favola” M. Gramellini

supporto alla genitorialità
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SUPPORTO ALLA GENITORIALITÀ

Essere genitori è un mestiere per cui non ci sono istruzioni, ma è ancor di più un cammino in cui il panorama cambia continuamente manifestando bellezza, imprevisti, fatica e gioie.Il sostegno alla genitorialità è un percorso che mira ad affiancare i genitori nel loro difficile ruolo che porta con sè momenti in cui ci si può sentire sopraffatti o disorientati.

Durante i colloqui si lavora sugli stili educativi e comunicativi in famiglia e si agisce per ampliare le strategie educative e trovare soluzioni creative modulate in base alle fasi della crescita del bambino o dell’adolescente.
Attraverso i colloqui e il confronto con il terapeueta si crea uno spazio di confronto con e tra i genitori in cui poter riflettere sulle proprie emozioni e comportamenti e dare una nuova lettura ai comportamenti dei propri figli cambiano anche le modalità in cui ci si relaziona e agevolando nuovi scenari in cui poter stare bene insieme.
Winnicott parla di “genitori sufficientemente buoni” perchè i genitori perfetti non esistono, esistono solo genitori che amano, che si mettono in discussione, che si sono quando è importante esserci e che cercano di fare il meglio che possono nel momento stesso in cui lo stanno facendo.

“Si educa con ciò che si dice, più ancora con ciò che si fà e ancor di più con ciò che si è.” S.Ignazio

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